La camera oscura è il luogo di creazione per eccellenza. È anche il luogo dove trascorro la maggior parte del mio tempo e ho calcolato che ogni anno non vi passo mai meno di cinque mesi.
Anche se ho avuto la fortuna di poter realizzare la camera oscura in base alle mie necessità – e quindi posso dire che si avvicina al mio ideale anche per quanto riguarda il comfort – passare dagli spazi sconfinati e dalla luce sfolgorante dell’Everest al buio di una stanza chiusa ha costituito per me un radicale cambiamento di vita che non sempre è stato indolore.
Devo però ringraziare ancora una volta la montagna, e la grande disciplina che mi ha insegnato per raggiungere risultati difficili, se oggi riesco a immedesimarmi con gioia ed entusiasmo in un ambiente così innaturale. Il duro lavoro quasi quotidiano in camera oscura diviene un esercizio Zen che mi permette di scoprire nuovi mondi interiori. L’arte della pazienza, dello studio, della riflessione e della critica, viene esaltata al massimo in questo luogo solitario, che tutto sembra essere in apparenza tranne che una palestra di vita creatrice di bellezza e di armonia.
Nella camera oscura viene collocata moltissima attrezzatura e sono quasi indispensabili uno specifico impianto idraulico ed elettrico. Ci sono l’ingranditore, le vasche dove avviene il trattamento chimico, bacinelle di varie misure per lo sviluppo della carta, tank per sviluppare i negativi, le vasche verticali per il lavaggio finale delle stampe, la rastrelliera a ripiani per asciugare le stampe, e poi i prodotti chimici, la carta da stampa, una taglierina, bottiglie, cilindri graduati, imbuti, termometri, timer, focometro, marginatore per l’ingranditore, luci di sicurezza, uno specifico armadietto con ventola per asciugare i negativi.
Non c’è da stupirsi se è necessaria una stanza piuttosto grande (che tra l’altro deve poter essere oscurata completamente, cosa più difficile di quanto sembri). Oggi, soprattutto nelle città, si vive in appartamenti sempre più piccoli e lo spazio è sempre più prezioso, perciò non è difficile immaginare per quali motivi diventa ogni giorno più problematico poter disporre di un locale da adibire a camera oscura. È anche per questo motivo che molti fotografi hanno rinunciato a sviluppare e stampare i propri negativi e perché la fotografia tradizionale in bianco e nero conta sempre meno adepti.