Cervino, marzo 2017
Come alpinista, non ho mai amato il Cervino e la sua roccia friabile, ma sul mio animo di fotografo la perfezione delle sue forme continua a esercitare un’irresistibile attrazione. Ritengo che la più bella fotografia del Cervino sia stata scattata da Vittorio Sella dai pressi dell’Alpe Staffel. Ritrae la parete nord nel tardo pomeriggio che precipita sul ghiacciaio di Zmutt, avvolta dai lievi vapori della sera imminente.
L’impressione di potenza, eleganza e mistero, di questa fotografia è unica. La vidi per la prima volta da ragazzo stampata sul libro “Scalatori” di Borgognoni e Titta Rosa edito da Hoepli nel 1939. Rimasi ipnotizzato dalla sua magica purezza. Guardandola, potevo immaginare i fratelli Schmid nella loro tenda sui prati dell’Alpe Staffel, in attesa di realizzare la prima salita della parete nord, o vedere il grande Bonatti mentre in solitaria invernale compiva una delle più strabilianti imprese dell’alpinismo.
Questa fotografia rimane sempre latente nella mia coscienza e la sua presenza mi perseguita. Sono anni che desidero scattarne una simile, ma non riesco mai a trovare la giusta combinazione di previsioni meteorologiche, condizioni della montagna e disponibilità di tempo, per realizzarla.
Un pomeriggio dello scorso marzo, dopo alcuni giorni di forte maltempo, le previsioni davano un repentino miglioramento per l’indomani. Alla fine dell’inverno la vasta parete nord è ancora avvolta dall’ombra e la “mia” fotografia ideale non era realizzabile. Invece il versante meridionale doveva essere stupendo, e così partii molto presto per arrivare a Cervinia con le prime luci dell’alba. Quando giunsi nell’ampia conca del Breuil vidi la parete sud del Cervino incrostata di ghiaccio. La bufera alzava lunghi pennacchi di neve sulla Cresta del Furggen e la Testa del Leone risplendeva bianca sotto i raggi del sole.
Avevo in programma di salire in funivia a Plan Maison, ma d’istinto fermai l’auto a bordo strada ancora prima di entrare in paese. Velocemente tirai fuori dal baule la mia Linhof 4×5’’ e iniziai a scattare una fotografia dopo l’altra con obbiettivi e filtri diversi. Persi la cognizione del tempo, rapito da una luce perfetta e da una montagna bella come mai l’avevo vista prima.
In circa due ore scattai tutti i negativi in bianco e nero che avevo con me. Esposi l’ultimo a metà mattina con il sole ormai già alto nel cielo. Decisi allora di tornare subito a casa dove giunsi nel pomeriggio e iniziai immediatamente a sviluppare i negativi in camera oscura.
“Cervino e Testa del Leone, Alba Invernale con Bufera, Valle d’Aosta, Italia” è il risultato di quella mattina molto speciale. E’ una stampa ai sali d’argento formato 11×14’’ (circa 28×35 cm) realizzata da me (come tutte le stampe dei miei negativi) su carta Ilford Multigrade Warmtone virata al selenio da un negativo Kodak T-MAX 100 formato 4×5’’. La fotocamera utilizzata è una Linhof Master Technika 2000 con obbiettivo Rodenstock Apo-Ronar 300mm e con filtro rosso chiaro 23-A. La stampa è montata su un cartone d’archivio formato 16×20’’ (40×50 cm).
La propongo alla vostra attenzione con la speranza che riesca a trasmettere la luminosa purezza di una tempestosa mattinata di fine inverno su una delle più belle montagne del mondo.